Vivere da expat a Barcellona: pro e contro della capitale catalana

850 stranieri che vivono a Barcellona da almeno 3 mesi, tra cui 308 italiani, hanno partecipato ad un sondaggio d’opinione realizzato da Ok Appartamenti Barcellona a proposito della vita da espatriati in città. Sono emersi interessanti risultati sia per quanto riguarda gli aspetti più apprezzati che per quelli più criticati, scopriamoli insieme!

expat a barcellona

Expat a Barcellona: gli aspetti più apprezzati

Nel sondaggio, gli intervistati hanno dovuto citare le tre cose che più apprezzano di Barcellona, che risultano essere, in ordine: la qualità della vita, il clima e la cultura catalana. A seguire sono stati nominati altri elementi non meno importanti, come la presenza del mare, la vita notturna e la gastronomia. Più nello specifico, la quasi totalità degli intervistati (99%) si dichiara più che soddisfatta della qualità della vita in città, definendola come un "Ottimo mix di clima, infrastrutture e cordialità, mentalità aperta e cultura".

Il clima

Anche il clima, infatti, è uno dei punti forti di Barcellona. Le sue temperature miti e gradevoli consentono di apprezzare al meglio la città in qualsiasi momento dell’anno. Ad essere sinceri, però, i periodi più consigliati per godere fino in fondo dell’immensa offerta di attività sono la primavera e l’autunno. Allora è possibile arrivare in qualsiasi parte della città comodamente camminando senza dover patire eccessivamente il caldo umido che la affligge durante i mesi estivi.

Feste, cultura, tradizioni

L’altro elemento particolarmente apprezzato di Barcellona è il suo grande bagaglio culturale, legato ad un insieme di tradizioni secolari, rituali, e personaggi tipici amati sia dalla popolazione locale che dai “catalani di adozione”. Dal sondaggio appare evidente come la tradizione più apprezzata sia la festa di Sant Jordi, il patrono della Catalogna dal 1094. Nel corso degli anni, questa ricorrenza, che celebra valori umani come l’amore, la cultura e il patriottismo, è finita per coinvolge l’intera comunità. La festa si contraddistingue per alcune caratteristiche uniche al mondo. Per esempio il fatto di scambiarsi una rosa e un libro con la persona amata, portando l’UNESCO a dichiarare il 23 aprile, Sant Jordi, la Giornata Mondiale del libro.

Lo spirito particolare della ricorrenza, l’allegria e il clima festoso che si respirano per le strade, sono talmente contagiosi da renderla in assoluto la festa più apprezzata dal 33% degli stranieri intervistati.

Ma non è solo il patrono degli innamorati ad aver fatto breccia nei cuori degli expat. Ci sono anche tante altre tradizioni uniche e interessanti come i Castellers, ovvero i “castelli umani” che si compongono per le strade durante le feste popolari dei vari quartieri. Oppure i Correfocs, uno spettacolo pirotecnico a cui prendono parte persone travestite da diavoli che si aggirano per le strade lanciando fuochi artificiali ballando a ritmo di musica, e la Diada Nacional, la Giornata Nazionale della Catalogna. Come fare per vivere in prima persona il clima che si respira in queste feste e godersi la città al meglio? Sicuramente il modo più comodo è affittare un appartamento nel centro della città.

Gli aspetti più criticati

Passiamo invece alle note dolenti: cos’è che gli emigranti proprio non sopportano? Il difetto maggiormente citato è stato il turismo di massa. Uno straniero su tre (34 %) che vive nella città afferma che è infastidito dal turismo massivo che caratterizza Barcellona negli ultimi anni. Altri fattori negativi che sono risultati rilevanti dalle risposte sono il carattere locale (26%), l'inquinamento (19%) e la situazione economica poco rosea come in molte altre città europee.

Il turismo

Capire perché Barcellona risenta così tanto del turismo di massa fino a doverlo definire come una vera e propria problematica non è difficile. La città ha meno di 1,6 milioni di abitanti e ora sta ricevendo più di 8 milioni di turisti l'anno. La crescita è stata notevole: 1,7 milioni nel 1990, 3,1 milioni nel 2000, 6,3 milioni (2006) e più di 8 milioni (2013). È la quarta città più visitata d'Europa, dopo Londra, Parigi e Roma e il porto leader per le crociere del Mediterraneo.

Si calcola che la ricchezza prodotta dal turismo a Barcellona sia equivalente a un 20% del suo PIL. Questi innegabili vantaggi economici comportano anche un grosso problema legato alla sostenibilità del turismo. La crescita turistica degli ultimi anni ha trasformato zone come la Barceloneta, las Ramblas, i dintorni della Sagrada Familia e il Parc Güell, dove la tensione fra gli abitanti e il grande flusso di turisti ha fatto sì che il tessuto commerciale di questi quartieri cambiasse radicalmente a causa della diffusione di negozi di souvenir, bar e ristoranti.

Anche la crescita del prezzo degli alloggi dovuta agli investimenti stranieri, e il conseguente aumento del numero di alloggi destinati a uso turistico, costituiscono un altro grosso problema. I fastidi creati agli abitanti per colpa del traffico e del comportamento scorretto di alcuni visitatori hanno innescato un forte esodo della popolazione locale.

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