Aggiungi un posto al Circolo: intervista alla nuova arrivata - Monica di Viaggi e Baci
Il Circolo delle Mamme Viaggiatrici è da poco nato e si è già allargato. Non potevamo rifiutare l'ingresso ad una mamma viaggiatrice "come noi". Ed eccola qua: si chiama Monica ed il suo affascinante blog è Viaggi e Baci. In quest'intervista Monica racconta la sua grande passione per i viaggi. Buona lettura!
- Quando hai iniziato a viaggiare e come ti sei appassionata ai viaggi?
Se per viaggio si intende stare in una località diversa dalla propria, ho iniziato a due mesi con le mie prime vacanze al mare. Se invece si intende visitare un paese con la voglia viscerale di scoprirlo, allora il mio primo viaggio l'ho fatto a 9 anni, in Francia: castelli della Loira e Normandia. I miei non mi ci volevano portare perchè "è un viaggio lunghissimo e non possiamo fermarci di continuo" e "il mangiare è così diverso dal nostro che non ti piacerà niente". Mille preghiere, mille promesse e alla fine ci sono riuscita. Giuro che non ho mai chiesto "quando arriviamo" e ho mangiato sempre tutto, anche la zuppa di cipolle, il cui solo nome mi terrorizzava! Da quel momento non ho più smesso di viaggiare e quando non posso farlo fisicamente, lo faccio con la fantasia.
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Quando e come è nata l'idea di condividere le tue esperienze di viaggio sul blog “Viaggi e baci”? E perchè questo nome?
L'idea del blog è nata a giugno 2011 perchè sentivo forte il bisogno di riprendere in mano la penna, ehm ... la tastiera, abbandonata insieme alla carriera giornalistica alcuni anni fa. Se devo essere sincera, l'idea me l'hanno data due carissime amiche: fino a quel momento di blog non ne avevo mai visitato nemmeno uno! Il nome mi è nato così, senza pensarci troppo su. Volevo parlare di viaggi con bambini per fornire idee ad altre famiglie e far vedere ai genitori timorosi di allontanarsi di casa con figli piccoli che la cosa non solo si può fare, ma è anche un'esperienza bellissima ed emotivamente arricchente per tutti i membri della famiglia. Ed ecco Viaggi e Baci!
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E' interessante parlare di vacanze con una persona come te, che vive in un luogo di vacanza, Marostica. Riesci a vivere la tua città come una “turista tutto l'anno” o per te è sempre e solo “casa”?
A Marostica io sono e sarò sempre una "foresta" (straniera) visto che ho scelto di trasferirmi qui, dal Friuli, solo 10 anni fa. Ci sono arrivata per caso ed è stato amore a prima vista. La città e i suoi dintorni continuano ad affascinarmi moltissimo e, avendo ancora un sacco di cose da scoprire, non mi lascio sfuggire occasione per andarle a cercare. Nel blog, le sezioni "Gite fuori porta" e "Around Marostica" descrivono proprio queste avventure, con la speranza di essere d'aiuto anche a chi viene qui per la prima volta.
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Hai sempre lavorato nel settore turismo-viaggi e adesso gestisci un albergo: quale rapporto instauri con i tuoi ospiti?
Hai ragione: il turismo è la mia vita. Ho iniziato come animatrice nei villaggi ai tempi dell'università e ora sono anche guida turistica della provincia di Vicenza. Queste esperienze si stanno rivelando fondamentali anche per il mio ruolo di albergatrice: cerco sempre di instaurare un rapporto amichevole e informale con i miei ospiti e poi, dopo aver capito le loro aspettative e perchè hanno scelto la nostra zona per le vacanze, li stupisco con suggerimenti ad hoc. L'apprezzamento me lo dimostrano una volta tornati a casa, quando mi scrivono per ringraziare o mi mandano cartoline e specialità gastronomiche delle loro città
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Come riesci a conciliare il lavoro -nei periodi di alta stagione- con le vacanze con la tua famiglia?
Nei periodi di alta stagione si lavora e basta. Nel resto dell'anno, chiudiamo un paio di settimane per il "viaggio lungo" e ogni tanto nel week-end per dei break più brevi. Di lavoro ce ne sarebbe sempre, ma come famiglia abbiamo deciso che è giusto prenderci dei momenti solo per noi, per godere il frutto del nostro lavoro, conoscendo altri luoghi e popoli. Credimi che vale molto più del conto in banca.
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Parliamo dei tuoi viaggi: ci sarà sicuramente un prima e dopo Samir (tuo figlio, n.d.r.): come è cambiato il tuo approccio ai viaggi da quando sei diventata mamma?
Certo che è cambiato, ma non molto come si potrebbe pensare. Prima di Samir evitavo accuratamente tutti i posti invasi da bambini, a costo di lunghe scarpinate per raggiungere una spiaggia deserta o di tour massacranti per arrivare in luoghi senza aereoporti e villaggi turistici. Da quando c'è lui abbiamo continuato a viaggiare come prima ( a 2 mesi era con noi in Croazia, a 3 in Tunisia, a 8 a Bruxelles e Amsterdam), facendo solo attenzione ad evitare i luoghi più a rischio e grossi cambi di fuso orario. Ovviamente ora facciamo più tappe lungo il percorso e prenotiamo in anticipo hotel e appartamenti per evitare di trovarci senza un tetto all'imbrunire. Ma per quanto riguarda la visita a musei, monumenti e siti archeologici non è cambiato proprio nulla: basta presentarglielo come un gioco e lui ci segue con un entusiasmo contagioso. La cosa che è veramente cambiata grazie a Samir è il nostro modo di guardare il mondo e di entrare in contatto con le popolazioni locali. Lui è capace di fermarsi a guardare la forma di una nuvola, di stare mezz'ora ad ammirare un artigiano al lavoro, di notare particolari che al nostro occhio distratto e frettoloso spesso fuggono. Inoltre, con la spontaneità che è dei bambini, si avvicina e inizia a chiaccherare con tutti e questo è un bel modo di rompere il ghiaccio con la gente del luogo
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Quando viaggi, come ti poni nei confronti delle culture e abitudini proprie del paese che stai visitando?
Ho un grande rispetto per i luoghi e le persone che mi ospitano e considero la "diversità" il bene più grande della nostra specie. E' un bene a rischio estinzione e va tutelato il più possibile. Così, quando sono in viaggio, evito come la peste di dormire nelle grandi catene internazionali a favore di piccoli hotel e b&b a conduzione familiare; dimentico pasta e pizza e mi lascio tentare dai sapori di quella terra, scegliendo di mangiare nei posti frequentati dai locali; se devo comperare un souvenir lo cerco tra le botteghe degli artigiani. Entrare in tutti questi luoghi, al di là delle necessità pratiche, si è sempre rivelato il modo migliore per entrare in contatto con la gente del posto, scambiare due chiacchere e scoprire un patrimonio di stili di vita e mentalità che nessuna guida riuscirebbe mai a descrivere.
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Sei l' “ultima arrivata” nel circolo delle Mamme Viaggiatrici: cosa ti aspetti da questo progetto e quale apporto darai?
Il nome del circolo mi ha incuriosito subito e sono stata molto felice di poterne entrare a far parte. La cosa che mi stuzzica di più è la possibilità di un confronto con mamme che amano viaggiare e che magari lo fanno in modo diverso dal mio. Sono un gruppo di donne dinamicissime, la cui mente è in viaggio continuo: non c'è giorno in cui non arrivino nuove idee e proposte e questo mi esalta un sacco. Ma non posso anticipare nulla, altrimenti si perde il gusto delle sorprese che stiamo preparando per i nostri lettori ...