Collezione Cavallini Sgarbi: la vita e l'amore in mostra a Ferrara
Quando c'è amore, si sente. Si sente anche se si tratta di una mostra d'arte, che dovrebbe trasudare cultura. Invece trasuda amore. Amore per il bello, ma anche amore di una coppia che è stata insieme per oltre sessant'anni. E amore di due figli -illustri- per due genitori che hanno dato loro grandi opportunità, oltre che amore.
Rina Cavallini e Nino Sgarbi (Caterina e Giuseppe, all'anagrafe) si sono conosciuti sui banchi di chimica, studenti della Facoltà di Farmacia; si sono sposati nel 1950 e da allora non si sono mai lasciati, in vita e in morte.
La mostra "La collezione Cavallini Sgarbi. Da Niccolò dell'Arca a Gaetano Previati. Tesori d'arte per Ferrara", al castello di Ferrara fino al 3 giugno 2018, sarebbe dovuta essere un omaggio a Rina da parte dei figli, Elisabetta e Vittorio, e del marito, che invece è scomparso pochi giorni prima dell'inaugurazione. È, di fatto, un esempio di amore sponsale e filiale, ma anche di amor di Patria e di amore per la città di Ferrara e le terre del Po.
Quelle in mostra sono solo 130 (circa, perché ogni mese Elisabetta ne aggiunge una) delle oltre 4000 opere d'arte di proprietà della famiglia Cavallini Sgarbi. Sono state scelte personalmente da Vittorio Sgarbi; sono per lo più opere di artisti ferraresi ed italiani e ciascuna di esse ha un suo significato, un suo perché. Il perché di tutte ed il perché proprio dell'essere esposte al Castello di Ferrara è il ritorno a casa, nella città estense, in patria dopo esposizioni all'estero, di opere che, prima dell'acquisto da parte di Giuseppe Sgarbi si trovavano nella casa di famiglia a Ro Ferrarese.
La storia relativa all'acquisizione delle opere è assolutamente affascinante. Rina Cavallini, studentessa di Farmacia, girava su e giù per l'Italia per battere aste di immobili, inviata dal padre, ingegnere edile e impresario. Dal 1978 per lei c'è stata una seconda giovinezza di battitrice d'aste: dall'Italia al Mondo. Dagli immobili alle opere d'arte. Dal padre al figlio Vittorio, che ogni volta le mostrava i cataloghi con le opere per lui più interessanti, indicandole spesso un massimo oltre il quale non puntare. E lei tornava ventenne, di nuovo a contrattare, di nuovo mossa dall'entusiasmo.
L'esposizione al Castello di Ferrara è stata curata da Elisabetta Sgarbi, anche lei farmacista come i genitori, anche lei eclettica come la madre: regista, direttore editoriale, fondatrice con Umberto Eco, Eugenio Lio e Mario Andreose della Casa Editrice La Nave di Teseo. È stata Elisabetta a guidarmi lungo le stanze della mostra, che attraversa l'appartamento di rappresentanza del Castello degli Este di Ferrara. Con Elisabetta mi sono addentrata nelle storie e negli aneddoti della sua famiglia: non solo padre, madre e fratello, ma anche "lo zio Bruno", Bruno Cavallini, fratello della madre e nella loro casa, la "casa con farmacia" di Ro Ferrarese, rappresentata in foto sulla tenda attraverso la quale sia accede alla mostra.
Elisabetta Sgarbi ha curato personalmente l'allestimento della mostra, che ha inizio con le dediche, del fratello, sul fronte, e sua, sul retro dell'ingresso, ai genitori. Ha riprodotto le stanze della casa di Ro ed è ben evidente il filo conduttore dell'amore. Ogni stanza si apre con una foto di famiglia. Rina è sempre presente: è lei che guida gli ospiti attraverso la sua nuova casa, la casa dove hanno trovato posto le opere scelte dal figlio Vittorio e da lei acquisite, battendo le aste di tutto il Mondo, per conto del marito.
La mostra è assolutamente da vedere. Per le opere che raccoglie e per il significato che rappresenta. Leggete le descrizioni di ogni stanza. Osservate i dettagli, non solo delle singole opere, pregiate e valorizzate da un'illuminazione a regola d'arte, ma anche le tende, le coperture dei fili, delle prese, dei radiatori. Nulla è lasciato al caso. E tutto è -mi ha raccontato Elisabetta- come voleva sua madre, come nella casa di Ro. Annusate. La farmacista Elisabetta ha nascosto dietro le tende di ogni stanza delle bacche, degli aromi.
Tutto sa di casa, di una splendida e vissuta casa, di una casa dove la vita attraversa l'arte e l'arte la vita.
Io sono rimasta con il desiderio di visitare la casa e la farmacia di Rina Cavallini e Nino Sgarbi a Ro Ferrarese. A voi spero di aver fatto venir voglia di vedere la mostra La collezione Cavallini Sgarbi. Da Niccolò dell'Arca a Gaetano Previati. Tesori d'arte per Ferrara, perché merita davvero!
Informazioni pratiche
"La Collezione Cavallini Sgarbi. Da Niccolò dell'Arca a Gaetano Previati. Tesori d'arte per Ferrara" è in mostra al Castello Estense di Ferarra dal 3 febbraio al 3 giugno 2018. Il costo del biglietto è di 12 euro, compreso il percorso museale del Castello.
Catalogo
Il catalogo della mostra, edito da La Nave di Teseo, è a cura di Pietro di Natale e contiene, oltre al catalogo delle opere e alla bibliografia, l'album fotografico della famiglia Cavallini Sgarbi e contributi di Vittorio Sgarbi, Claudio Magris, Alvar González-Palacios, David M. Stone, Mario Andreose, Rina Cavallini e Elisabetta Sgarbi. Ha un costo di 35 euro al bookshop della mostra; di 38 nelle librerie.