Con Cinzia e Silvio sul Trenino Rosso del Bernina

Una coppia di valtellinesi alla scoperta di una chicca della loro regione: sono Cinzia (che scrive) e Silvio, una magistrata ed un bancario amanti della vita all'aria aperta, che, insieme ad un cane e ad un gatto, vivono in una bella casa in mezzo ai prati, sognando di poter fare dell'ospitalità un mestiere. Non vedo l'ora di poterli andare a trovare al loro B&B San Bernardo. E di poter fare anch'io la gita sul Trenino Rosso del Bernina.

Il Trenino Rosso del Bernina. Un’immagine reale, sempre vista passare quando, fin da bambina, entravo in Tirano.

Un treno ricco di storia, fascino e tradizione. Orgoglio della vicina Svizzera, ma anche di Tirano, fiera di ospitare la partenza e l’arrivo di un mezzo di trasporto creato 100 anni fa e, nonostante questo, tecnologicamente avanzato. Basti pensare che è alimentato fin dalla sua nascita da 5 centrali idroelettriche ecologicamente rispettose.

In 32 anni l’ho sempre visto passare. A St.Moritz ci sono sempre andata in auto, in moto...o in bici. Mai con il mitico trenino. Ricordo molto bene la mia emozione nel vederlo passare nel centro di Tirano. Ci si ferma come se stesse passando un reale inglese. Ti inchineresti quasi, senza saperne bene il motivo. Sarà che percorre circa 1800 metri di dislivello passando in mezzo a paesaggi incantevoli…ma una volta nella vita il giro con il trenino va fatto! 

Così, in compagnia di Silvio, Francesca (la nostra guida privata nonché amica) e altri amici di Como una domenica ci siamo avventurati sul Bernina…in treno appunto!

Il primo tratto viene effettuato lungo la città di Tirano e, fino a Poschiavo, il trenino passa ed incrocia la strada percorsa dalle automobili. Precise sbarre e campanelle avvertono gli automobilisti del suo arrivo, ma la pausa è breve. Nonostante la sua lentezza, gli svizzeri hanno sincronizzato bene i passaggi a livello!

Il primo tratto veramente affascinante, ciò che ha reso il Trenino del Bernina famoso e che ha contribuito a farlo diventare patrimonio mondiale dell’Unesco è il condotto elicoidale che permette di superare un dislivello di 30 metri in pochi istanti, nei pressi di Campocologno. Da qui si possono anche vedere gli igloo in sasso che servivano da cantine ai nostri avi.

Da questo momento si prosegue fino ad arrivare a Poschiavo. In località Le Prese, si può ammirare il lago naturale formatosi in epoca postglaciale a seguito di una frana. E alzando, ma proprio alzando bene lo sguardo, si intravede, inerpicata sulla montagna, la chiesetta di San Romerio, raggiungibile in auto o a piedi e dalla quale si può ammirare l’intero lago, che nei giorni di bel tempo regala colori estasianti. Il giro dello stesso è di circa 7 km. Una passeggiata o una corsetta affiancati dal passaggio del trenino su un lato e dalla montagna che protegge il sentiero dall’altro lato sono un'esperienza da vivere.

Lasciato alle spalle Poschiavo, il treno inizia la sua salita verso il Passo Bernina. Prossima tappa, altrettanto affascinante e ricca di storia antica, è Cavaglia, dove si può raggiungere facilmente il giardino dei ghiacciai, con le sue giganti marmitte glaciali scavate interamente nella roccia e dove una volta si pensava che gli abitanti buttassero le streghe.

La nostra guida Francesca ci spiega tutte queste nozioni con la sua simpatia e spontaneità, allietando il viaggio e facendoci gustare molto di più il paesaggio. In particolare, ci fa notare come il trenino, percorrendo le varie gallerie, sembra si giri magicamente su se stesso facendoci trovare all’uscita di ogni galleria il paesaggio sul versante opposto a quello in cui era all’entrata. Incredibile…non sembra vero!! Tecnologia svizzera!!

 Proseguendo lungo queste gallerie elicoidali, si ammirano da una parte paesaggi incantati..fra pascoli verdi, o bianchi, a seconda della stagione, e centri abitati  circondati da ambienti naturali, mai troppo ammassati di abitazioni, ma ordinati ed in sintonia con l’ambiente esterno!

Si può ammirare la bellezza del ghiacciaio Palù…per poi arrivare al punto più alto a cui il trenino arriva: quota 2250 metri: il Passo Bernina!

Qui, come si dice in gergo ciclistico, si scollina. Si prosegue costeggiando prima il "lago bianco", artificiale, dai colori argentei, che si presenta a noi con già uno strato di ghiaccio pronto a proteggere gli "abitanti" del lago dal lungo inverno. Subito appresso, il "lago nero" segna il confine fra la Val Poschiavo e la Valle dell’Inn.

Scendendo verso l’Engadina, non si può non ammirare uno dei più grandi, belli e allo stesso tempo sofferenti ghiacciai d'Europa: il Morteratsch. Questo nome pare sia nato da una leggenda popolare basata sull’amore eterno e, purtroppo, non coronato di due pastori. L’imponenza e il fascino del ghiacciaio non può non spingere a scendere dal trenino per affrontare il facile sentiero che porta direttamente ai piedi dello stesso e che ti accompagna ad ammirare il miracolo della natura che dona vita a noi e che negli anni pian piano si restringe. In origine, infatti, il ghiacciaio arrivava direttamente alla fermata del treno, mentre ora per incontrarlo ci vuole più di un’ora di cammino.

Siamo quasi in dirittura di arrivo. Mancano ancora alcune fermate per arrivare a St. Moritz in tempo per il pranzo in un simpatico ed economico ristorantino (e qui non è cosa da sottovalutare!) che ha pensato di adibire a sala un vagone del trenino rosso: un' idea molto carina e suggestiva!

Un giro nella cittadina, nel suo centro storico in cui spiccano alcuni palazzi antichi  suggestivi e ricchi di storia, come il Palace o la famosa ed antica pasticceria Hanselmann di St.Moritz dove acquistare cioccolato artigianale e prelibatezze svizzere…purtroppo chiusa in questo periodo!

Un buon motivo per ritornare…oltre alle tappe che in un giorno è impossibile fare!

Ma per la mia prima volta sul Trenino Rosso del Bernina, mi accontento del paesaggio incantato che solo lui può dare!

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