Esperienze lungo la Via degli Dei: cosa vedere e fare

I cammini sono per tutti, perché hanno la fortuna che possono essere suddivisi a tappe e fatti anche solo per qualche tratto. Questa è la mia prima esperienza lungo la Via degli Dei. Un'esperienza minima, marginale, eppur totalizzante.

Via degli Dei: cos'è

La Via degli Dei è il percorso, che segue un antico tracciato romano, che attraversa l'Appennino Tosco-Emiliano, conducendo il viandante (così si chiama chi la percorre) da Piazza Maggiore a Bologna a Piazza della Signoria a Firenze.

Sono tanti i viandanti che abbiamo visto lungo la strada e sul Monte Adone, diversi quelli con cui abbiamo avuto modo di parlare al B&B da Mara lungo la Via degli Dei a Brento.

Perché si chiama Via degli Dei

Monte Adone: Adone era un Dio... così come Giove, da cui deriva il nome Monzuno (Mons Iovis), come Venere e Lua. La Via degli Dei attraversa infatti Il Monte Adone, Mozuno, il Monte Venere, il Monte Luario.

Risolto il primo mistero.

Curiosità e storie sulla Via degli Dei

Personalmente, mi sono incuriosita tanto della storia di questa antica strada e del suo ritrovamento/scoperta/rinascita. Sono tornata a casa con un carico di libri che sto studiando. Intanto la voglia tornare cresce, perché se un po' mi spaventa il cammino di 130 chilometri, soprattutto con due bimbi, mi affascinano tutte le esperienze che si possono fare nei dintorni. La strada come punto di partenza. Vi piace? A me da matti. E mi pare anche al consorte..

Tra Brento e Madonna dei Fornelli abbiamo scoperto un mondo... Ed ecco qui un po' di esperienze lungo la Via degli Dei, da fare se come noi, per ora, decidete di farne alcuni tratti, se il vostro cammino vi sembra breve e allora quando arrivate a fine tappa le vostre gambe ne hanno ancora. Oppure se avete voglia di una gita o di un breve viaggio sull'Appennino bolognese, pochi fronzoli e accoglienza generosa.

Già, perchè lungo la Via degli Dei gli osti sono abituati ad accogliere i viandanti (non si chiamano pellegrini, non ci sono santuari da raggiungere, qui!). Gente che arriva coi piedi stanchi e la gola asciutta. E allora acqua fresca per tutti, anche per chi si è fatto un paio d'ore di macchina con l'aria condizionata. E anche una manciata di ciliegie, se è stagione.

Ci volevano i viandanti, a tirar fuori la bella accoglienza emiliana...

Poi le chiacchiere, quelle portano consigli e da un'indicazione passi a un'altra. Un oste ti manda da un altro, ché può darti maggiori informazioni.

E così si era partiti per una camminata sul Monte Adone al tramonto, uno dei 70 luoghi dove fare picnic in Italia, secondo la guida che ho curato. E io, sulla cima del monte, ho proprio parlato di Giro d'Italia in 70 picnic, agli amici escursionisti guidati da Loris Arbati, agronomo e esperto di Appennino e di racconti. Siamo partiti da lì e ci siamo trovati a chiacchierare di basolati romani con l'Elisa Romani del B&B Romani di Madonna dei Fornelli. Di ricerche, di ritrovamenti. Anche lei ci ha offerto di che ritemprarci, prima di metterci in breve cammino. Prima di andare a esplorare i dintorni della Via degli Dei.

Esperienze lungo la Via degli Dei

Se ne possono fare tante, di esperienze, lungo la Via degli Dei. La più importante è senza dubbio quella dell'ascolto, perché ogni viandante porta la sua esperienza e la racconta. E poi gli osti (le ostesse, ne caso di Mara e Elisa), hanno da raccontare un mondo.

Poi ci sono i posti... Già, noi siamo quelli che si gira di posto in posto, anche se i figlioli a volte protestano. Ma noi, avanti. Marco ha iniziato a dire che 5 minuti di mamma sono mezz'ora. Ma il giro di un laghetto, in quanto non si fa? 5 minuti, no? Che poi ti fermi, fai due foto, rallenti, scruti un panorama... e mezz'ora è andata.

Ma veniamo a noi, dai, e alle esperienze che noi abbiamo fatto lungo la via degli dei. Eccole!

Esperienze lungo la Via degli Dei: l'ascesa del Monte Adone

Al tramonto come abbiamo fatto noi o di primissimo mattino ha un fascino tutto suo, questo monte di sabbia ai cui piedi sorge Brento.

Arenaria, dice Loris. A me sembra un po' di essere a Marina di Vecchiano, nel primo trattodi salita: la vegetazione è la stessa e sotto i piedi la terra asciutta è sabbia e la sensazione è davvero strana. Che poi, sai di essere sul Contrafforte Pliocenico, sai di essere sulla Linea Gotica... La natura e la storia si fondono e i cassetti della memoria si aprono e si chiudono in alternanza, finché non capiscono che è il momento di spalancarsi e iniziare a danzare insieme, ché qui è un tango!

Il giro del Lago di Castel dell'Alpe

Lo si raggiunge in pochi chilometri da Madonna dei Fornelli, Castel dell'Alpe. Sembrerebbe il solito paesino minuscolo dell'appennino e invece nasconde un lago a forma di foglia.

Impossibile non girarlo tutto: si parte con la parte pianeggiante e poi si arriva anche nel tratto appena più scosceso, dove il sentiero si fa scala e i visitatori vengono avvertiti che il tratto è per escursionisti. Certo: questo laghetto nelle domeniche estive (come quando ci siamo capitati noi) è popolato di gente in infradito e costume, ché è un posto perfetto per sole e ombra. E anche per fare un bel picnic. Ci sono tavoli e panche e anche un punto fuoco. Noi si tira avanti, abbiamo in mente i tortelli di patate.

Ma non sono mugellani? Eh, prendete un po' la cartina e scoprirete che qui siamo a pochissimi chilometri dal Mugello. Oppure scopritelo con una palina, come abbiamo fatto noi...

Camminare sul basolato romano

Tortelli in corpo, una porzione ai funghi più mezza al ragù.

<<O che si sta a prendere il secondo? Dividiamoci un altro piatto di tortelli e si fa finita>> dico a Enrico.

Si prende per Val Serena e poi si seguono i cartelli marroni per la "strada romana". Si parcheggia al limitare del bosco, segnato da una fontanella di acqua fresca. Ci sono poche altre macchine, si seguono le indicazioni. A un certo punto, una palina nel terreno, di cemento. No, due, una da una arte e una dall'altra. Sono uguali. Sono divise a metà. Emilia Romagna. Toscana. Siamo sul confine di regione e il basolato romano scopriremo, dunque, essere in Toscana.

Ne sono stati scavati 80 metri. Chissà quanti ce ne sono, forse ancora 130 chilometri da Bologna a Firenze. O forse a Fiesole si ferma (non vi dico perché)! Per i bimbi, camminarci sopra è un'emozione. Enrico fa notare loro quanto le pietre siano piatte e lisce. Io immagino gli altri chilometri "mangiati" dal bosco.

Siamo, ahimé, a pochissimi chilometri da Pian del Voglio. L'imbocco dell'autostrada è a una decina di minuti da noi, presto saremo a casa, con la voglia di tornare.

Un grazie a Loris Arbati, che mi ha invitato a una delle sue suggestive passeggiate; a Ermanno Pavesi, vicesindaco e assessore alla cultura del Comune di Monzuno, che mi ha fatto incontrare la Mara Lunghi (che mito!), che a sua volta mi ha parlato dell'Elisa di Madonna dei Fornelli. E lì si è aperto un altro mondo...

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