I due musei della Castiglia di Saluzzo

Arrivando a Saluzzo di certo non potrete non notare ergersi alta ed imperiosa sulla collinetta la Castiglia, come i saluzzesi chiamano il Castello che fu dei marchesi. La Castiglia di Saluzzo fu edificata nel 1270 e ristrutturata nel 1452 ma una volta terminato il marchesato, fu lasciata in decadenza; nel 1821 fu trasformata in carcere ed utilizzata a questo scopo fino al 1992. Recentemente il Comune di Saluzzo ha deciso di acquistare questo patrimonio e adibirla alla funzione di museo oltre che sede dell’archivio storico cittadino…

Quale museo o musei sono allestiti all’interno della Castiglia, vi state domandando? Noi l'abbiamo potuto scoprire durante il nostro blogtour #openbike. I musei sono ben due ed uno più bello dell’altro, a mio parere: il Museo della Civiltà Cavalleresca ed il Museo della Memoria Carceraria.

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Il museo della Civiltà Cavalleresca

Questo museo è allestito al 3° piano della Castiglia. Tra le varie sale non è difficile scorgere collegamenti matrimoniali dei marchesi, carriere ecclesiastiche e militari,  riferimenti letterari tra cui la novella di Griselda e le Chevalier Errant. Il percorso narrativo del museo si sviluppa ad anello in 11 sale, che ricreano ambienti e atmosfere del tempo attraverso suggestivi elementi decorativi a pareti e soffitti, affreschi realizzati con la tecnica tattoo wall, video multimediali, musica  di sottofondo, ricostruzione di manufatti e della grande statua di Ludovico II di cui noi abbiamo potuto ammirare l’originale all’interno della chiesa di San Giovanni.

In ogni stanza si concentra  un  tema della società cavalleresca e cortese del Marchesato, presentando uno o più personaggi storici dei vari periodi e affrontando argomenti diversi partendo da un’inquadratura generale del Mondo della cavalleria, passando poi alla Nascita del marchesato, fino ad arrivare al Mito di Griselda, modello della moglie perfetta o figlia amorevole per il genitore.  Prima della fine del percorso è possibile conoscere la storia di Tommaso III  "il marchese sfortunato", passando a Ludovico I: "il tutore della pace" ed infine alla sala di  Ludovico II "il principe e  condottiero".

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Il Museo della Memoria Carceraria

Il secondo museo allestito all’interno della Castiglia è il museo della memoria carceraria. Questo museo è quello che mi ha colpito ed “entusiasmato” di più; oltre che per l’allestimento, che ho trovato molto curato, per quello che ricorda e “chiudendo” gli occhi per quello che evoca alla mente.

Nel carcere di Saluzzo sono entrati personaggi famosi: Tocqueville, Lombroso, Pellico, Cavour, ma anche guardiani e funzionari dello Stato,  sconosciuti al grande pubblico che si reincarnano in ologrammi parlanti, pericolosi briganti, come il terribile Delpero, rappresentato nella sua cella da un manichino parlante. Una parte del museo è dedicato alla deportazione dei Valdesi, un’altra parte ai detenuti antifascisti.

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Durante il percorso è interessante notare l'accostamento tra arte e carcere. È possibile infatti ammirare, oltre a disegni eseguiti in carcere, delle riproduzioni artistiche che rimandano al mondo carcerario stesso. Una fra tutte “La ronda dei prigionieri” di Van Gogh. Continuando la visita lungo i ristretti corridoi, si scorgono attraverso le porte gli aspetti degli ambienti carcerari. Si notano anche piccoli oggetti ritrovati nelle celle quando il carcere fu smantellato nel 1992.

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Che altro dire: se il museo della Civiltà Cavalleresca rimanda la mente indietro nel tempo e per gli amanti del periodo farà sognare ad occhi aperti dame e cavalieri, il museo sotterraneo della Memoria Carceraria riporterà bruscamente nella realtà, una realtà dura e grigia a volte troppo sconosciuta…

Come tutte le cose a ciò che le parole non possono descrivere è necessaria l’esperienza diretta: la visita e vista con i propri occhi. Pertanto volete un consiglio? Passando da Saluzzo, non perdetevi la visita alla Castiglia!

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