Itinerari Verdi - A passeggio per il Borgo delle Camelie
In occasione della Mostra delle Antiche Camelie della Lucchesia, complice il fatto che Trippando era media partner dell'evento, mi sono concessa una mattinata tutta per me. Una mattinata nel borgo delle Camelie. Di lavoro, sì, ma all'insegna del bello. Da quando Laura ha lanciato gli Itinerari Verdi, sembra che su Trippando siamo tutti pollici verdi. Per quanto mi riguarda, un po' è così davvero. Magari di fiori non ne so gran che, ma sul che mi piacciono, anzi, mi affascinano, non c'è dubbi.
Raggiungere il Borgo delle Camelie dopo una notte di pioggia è stato uno splendore. Già le camelie, con i loro colori e le loro innumerevoli varietà, sono un mondo meraviglioso. Cariche di gocce, poi, sono... uno spettacolo!
Nei giorni della mostra, Sant'Andrea di Compito è raggiungibile soltanto tramite bus navetta, ma il tutto è ben indicato sia arrivando da Lucca che da Pisa.
Un itinerario di un paio d'ore può avere come punto di partenza ed arrivo il Centro Culturale Compitese.
Accanto al Centro, la mostra scientifica mostra tutte, ma proprio tutte, le varietà di camelie presenti nel territorio compitese. Per chi se ne intende di camelie, è un luogo dove acculturarsi davvero tanto. Per gli altri... semplicemente una meraviglia per gli occhi!
Lasciandosi poi il Centro Culturale sulla sinistra, si sale e si inizia ad intravedere il centro del borgo, con il campanile che spicca nella foschia mattutina.
Lungo la strada, fanno mostra di sè cartelli da cui si evince la grande vocazione escursionistica della zona. Dati i saliscendi, direi che è anche un bell'allenamento!
Non so se è buona educazione (credo di no!), ma guardare nei giardini ben tenuti viene spontaneo. E' difficile che ve ne siano privi di camelie. Anche le case, molte delle quali in pietra, sono una scenografia perfetta per la fioritura!
Appare sulla sinistra una torre: è un'antica torre di segnalazione e a pochi metri c'è una chiesetta. Svolto per raggiungerle.
Adesso sono sulla strada "alta" del paese. La percorro ancora un po'. Sulla sinistra un cancello con una targa: Chiusa Borrini.
Lì si trova una coltivazione di tè. Sapete che il tè è una camelia, vero? Eh, certo, ve l'ha già raccontato Sara!
Io mi sono fatto raccontare la storia del tè in Italia da Giudo Cattolica, discendente della famiglia Borrini, colui che per primo ha creduto nel tè in Italia e che, adesso, ha la più grande e produttiva coltivazione di tè dello stivale.
E la coltivazione è lì, nei terreni della Chiusa Borrini, dove le camelie da tè crescono e le foglie, per la produzione di tè, vengono tagliate una volta al mese da maggio a settembre. Con le prime vengono fatti i tè leggeri, verde e bianco. Man mano che la stagione avanza ed il sole si fa potente, le foglie vengono essiccate per produrre tè più forti, come il tè nero.
Mi dilungo a chiacchierare con Guido, gli chiedo se posso assistere al taglio delle foglie di tè. Ben volentieri - mi risponde, purchè sia disponibile ad alzarmi di buon'ora, perchè la raccolta viene fatta alle prime luci dell'alba. Quindi lui trasporta le foglie alla sua casa-laboratorio di Livorno, dove le camelie... diventano tè!
Che meraviglia... ma è tempo di scattare qualche foto e andare oltre: ho ancora tanto da vedere...
Raggiungo la sommità del paese, con la chiesa di Sant'Andrea, che dà il nome al borgo.
Dopo pochi metri, si apre il cancello di una delle tante ville del compitese: Villa Borrini. Entro e... questo è quello che vedono i miei occhi...
Non so che espressione passa sul mio volto. Mi metto a chiacchierare, in tedesco, con un signore che mi guarda stranito perchè alterno macchina fotografica e smartphone e scatto.
E guardo estasiata. E di nuovo scatto. Mi chiede una foto anche lui. Perchè no?
E con cotanta bellezza negli occhi (le camelie, non il signore tedesco, eh!), chiudo il mio percorso. Non potrei sostenere altra bellezza.