Anche i giardini fanno storia: la storia dei giardini

Parlare dei giardini e della loro storia è ripercorrere secoli di gusti, tendenze e mode in continua evoluzione.
Nell’architettura, nella letteratura o nella musica si possono trovare punti di contatto e denominatori comuni che corrispondono alle grandi correnti artistiche quali Romanticismo, Barocco, Rinascimento e così via.

I giardini nell'antichità, come replica della natura

Questo vale anche per i giardini, che hanno sempre accompagnato la civiltà. Basti pensare come nella Bibbia Adamo ed Eva vivano nel Giardino dell’Eden, o ad Ercole che cerca le mele d’oro del Giardino delle Esperidi.

Infatti fin dall’antichità gli uomini hanno cercato di entrare in sintonia con la natura, replicandola in qualche maniera. Una delle Sette Meraviglie del Mondo erano proprio i mitici Giardini Pensili di Babilonia. La loro leggenda durerà nei secoli in un continuo reinventarsi, tanto da trovarne un’eco secoli dopo, nel complesso della villa dell’imperatore Adriano a Tivoli.

Villa Lante
I giardini di Villa Lante a Bagnaia, esempio di giardino formale, o all'italiana

Quando Brunelleschi inventa la prospettiva, ritorna in auge la simmetria e fra Luca Paioli glorifica la sezione aurea nel De divina proporzione, anche le siepi si adeguano e vengono disposte secondo rigidi disegni geometrici: è nato il giardino all’italiana.

Il secolo delle monarchie assolute, il secolo delle regge di Versailles, Schonbrunn, Caserta, quello dove il sovrano è assoluto, ha per sfondo il giardino ampio, scenografico e rappresentativo: ecco nascere il giardino alla francese.

Le romantiche ed oltremodo sensibili eroine di "Orgoglio e Pregiudizio" o "Cime tempestose" vagavano o passeggiavano per placidi boschi e parchi con laghetti. Ecco il giardino all’inglese, che cerca di rappresentare la spontaneità della Natura.

Storia dei giardini: quelli contemporanei

Il mondo contemporaneo, quello delle grandi masse e della democrazia, ha lasciato indietro il giardino come raffinato ed elitario luogo di piacere per pochi eletti e ha creato il parco pubblico.

Ogni civiltà ha modellato la natura a proprio gusto, seguendo quella visione del mondo che le era più vicino. Il mondo arabo non può concepire un giardino senza acqua, bene tanto raro nella terra natia. Il Giappone ha applicato lo zen non solo all’arte della cerimonia del tè, ma anche alla disposizione delle pietre e degli arbusti.
Ritorna così su Trippando la rubrica ad alto tasso di fiori, alberi e siepi: torna Itinerari Verdi, e nei prossimi mesi vi farà compagnia ogni due settimane raccontando l’evoluzione di quella che è una vera e propria arte, e chissà, magari vi darà anche qualche spunto per sistemare, in vista della primavera, i vostri giardini.
L'inizio di questo viaggio sarà con i Romani, che nelle loro villae e negli horti onoravano la Natura e la fertilità della terra.

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