Lisboa, la città del fado

Un racconto appassionato e le meravigliose foto di Ernesto De Matteis alla scoperta della capitale portoghese.

Alla ricerca di un luogo che facesse tacere la mia inquietudine, nell'anno del doppio mille decisi con un'amica di conoscere Lisboa (scritto come la chiamano loro, che Venice mi fa schifo sentirlo come Naples & Co.).

Se avete letto "O Livro do Desassossego por Bernardo Soares" di Fernando Pessoa (e se non lo avete fatto recuperate...), vi sembrerà di percorrere la vita del protagonista se alloggerete come capitò a me in uno degli alberghi molto poco cari del centro (Duas Nacoes, vicino all'Elevador de Santa Justa, la torre-ascensore panoramica). E se vorrete viverla appieno dovrete percorrerla a piedi; ma se la stanchezza sopraggiunge potrete usufruire del Lectrico, il mitico tram che circola su e giù per i colli sui quali la capitale lusitana è poggiata sulle sponde del Tejo, il fiume ormai mare che s'incrocia coll'Oceano.

L'oceano ed i suoi cavalcatori è commemorato andando verso il simbolo della città, la Torre di Belem, in un maestoso monumento raffigurante tutti gli Scopritori (tra i quali anche gli italiani Colombo e Vespucci...); di lì a poco potrete ammirare il maestoso Monastero dos Jeronimos ed il planetario potrà accogliervi per sbalordirvi colle ricostruzioni della volta celeste.

Ma tutto questo non è che il corollario del cuore di Lisboa, perchè per sentirne l'anima dovrete recarvi in Alfama, il quartiere deruto come il giorno del terremoto devastante che la rase al suolo: era il 1755, e molti Azuleios, i dipinti sulla ceramica che adornano la città, case e luoghi di culto lo ricordano.

L'Alfama è il quartiere che diede i natali alla regina del fado, questo tipico canto legato alla saudade portoghese nato dalla decadenza dell'ex impero prosciugato da inetti governanti che culminarono col dittatore Salazar: Amalia Rodriguez per Lisbona è indiscutibilmente l'ultima regina, seppellita nel Pantheon con tutti gli onori degli antichi regnanti e con il dolore che permea ancora la musica che potrete ascoltare nei piccoli locali a conduzione familiare che dovrete frequentare se davvero vorrete sentire il perchè questa meravigliosa città, una volta conosciuta, non la dimenticherete più così facilmente...

Inutile elencare le mille e mille cose mirabili, dalla Cathedral da Sè al Castello di Sao Jorge, Da Praca do Comercio alla nuova zona dell'Expo, che ha portato una ventata di modernismo (e purtroppo delinquenza e deriva umana...), il fruscio della movida del Bairro Alto, e la paesana confusione de la Graca e dei suoi mercati.

Lisbona vi catturerà per non lasciarvi più, quasi come uno dei milioni di modi di cucinare o bacalhau, quel baccalà che vi delizierà in ogni salsa, che digerirete con il caffè della torrefazione più famosa del mondo, quella A Brasileira, dove Fernando Pessoa amava passare i suoi inqueti anni, capendo perchè avrete "(...) fatto naufragio senza tempesta in un mare nel quale si tocca il fondo con i piedi."

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *