#notteinmalga12 day 2 – Mandra giovane casara per passione
Dopo l'avvicente racconto del primo giorno della notte in malga organizzata da Visit Valle del Chiese, Valentina Paro, blogger di Diarioinviaggio, ed inviata speciale per Trippando ci fa vivere l'esperienza della produzione del formaggio da parte di Mandra, una giovane casara forte e tenace.
Se durante il primo giorno in Valle del Chiese Roberto ci ha mostrato la sua montagna, quella vista dai suoi occhi e percorsa ormai innumerevoli volte dai suoi piedi (#notteinmalga12 day 1 – Roberto e la passione per il territorio), nel secondo giorno abbiamo incontrato chi ci ha fatto conoscere la Valle tramite la passione e l'impegno nel proprio lavoro.
Ma partiamo dall'inizio: ci eravamo lasciati nei nostri sacchi a pelo, dopo una serata trascorsa davanti al fuoco...
Il risveglio
Alle ore 6 del mattino una brezza fresca ci ha raggiunti nei nostri letti, la moka era già che gorgogliava sopra la stufa e il profumo del caffè arrivava fino al secondo piano della baita, nelle nostre camere. Abbiamo fatto colazione nei tavoli all'esterno, con pane, burro di malga e marmellata: una colazione che se fatta a casa con gli stessi ingredienti non ha lo stesso sapore! La temperatura era ancora molto fresca e il sole doveva ancora spuntare da dietro le montagne nonostante la luce del giorno avesse già illuminato prati e boschi intorno.
Era ancora presto quando ci siamo avventurati per il sentiero che dalla malga di Stabolone di Sotto porta alla malga di Stabolone di Sopra: una strada sterrata più che un vero e proprio sentiero, una salita dolce e tranquilla che in alcuni punti apriva un panorama sulla valle.
La malga
Dopo circa mezzora di passeggiata, tra i prati scoscesi, è comparsa la malga di Stabolone di Sopra.
Mentre ci avvicinavamo, lo sguardo delle robuste mucche che brucavano l'erba ci seguiva con aria interrogativa, quasi come se si stessero chiedendo chi fosse quel gruppetto di persone in cammino, e da dove arrivasse.
I malgari erano già al lavoro da un pezzo: le mucche che fino a quel momento se ne erano state tranquille a riposare dopo la mungitura del mattino venivano fatte uscire dalla stalla e nella loro processione facevano riecheggiare in tutto il circondario il piacevole suono dei loro campanacci. Qualche vacca non era molto contenta di mettersi in marcia verso i pascoli, in particolare i vitelli più giovani, che facevano sentire il loro scontento con forti muggiti di disapprovazione.
La caseificazione e la casara
Abbiamo incontrato Mandra, la giovane casara della malga di Stabolone: poco più di 30 anni e tre figli, una corporatura minuta ma braccia forti e muscolose, capelli ricci e corti, occhi chiari e in viso un grande sorriso. E' da ormai 5 anni che durante l'estate si trasferisce in montagna per accudire le mucche e produrre formaggio insieme alla sua famiglia... Strano a pensarci, perchè non capita tutti i giorni di sentire di una ragazza così giovane che intraprende una scelta simile!
Al nostro arrivo Mandra era già alle prese con la produzione del formaggio: solitamente il processo inizia molto prima il mattino, ma in occasione della nostra visita e per permetterci di assistere, aveva ritardato un po' i lavori!
Tra una mescolata al caglio e spiegazioni tecniche su come si fa il formaggio, Mandra ci ha raccontato un po' di lei e di come è vivere, seppur per 100 giorni all'anno, in una malga, facendo la casara e la mamma al tempo stesso.
Dietro alla apparente timidezza dei modi di Mandra ciò che emergeva era la sua forza e tenacia: ci vuole del carattere per scegliere di svegliarsi ogni mattina alle 4.30, lavorare tutto il giorno (il lavoro del casaro è impegnativo anche fisicamente) e riaddormentarsi alle 11 di sera, soprattutto quando hai anche una famiglia numerosa con dei bimbi piccoli da accudire...
Non è stato sicuramente facile per lei fare tutte queste cose insieme, soprattutto all'inizio, ci ha raccontato, ma quando c'è una grande passione alla base di quello che si fa, ogni cosa finisce per essere possibile!
E' il secondo anno che Mandra e la sua famiglia trascorrono l'estate nella malga di Stabolone di Sopra allevando le mucche e producendo formaggio, burro, ricotta.
Mentre ci parlava di lei e della vita in Valle del Chiese, Mandra continuava i suoi compiti quotidiani, cuocendo la cagliata, estraendo il siero, e successivamente mettendo il formaggio nelle grandi forme, dove avrebbe riposato e stagionato in qualche fresca cantina...
Dalla finestra che si trovava alle sue spalle, e che offriva un pacifico panorama sulla vallata, si vedeva sfilare ogni tanto la schiena di una mucca che pascolava libera attorno alla casa e che in ogni caso non sarebbe passata inosservata visto che il rumore sordo e metallico dei campanacci ormai era diventato la colonna sonora della nostra giornata.
Assaggi di malga
Già digerita la colazione del mattino, e dopo aver assistito per l'intera mattinata alla produzione del formaggio, i nostri stomaci hanno iniziato a farsi sentire: per concludere in modo impeccabile la nostra visita, Mandra ci ha fatto assaggiare un po' del formaggio di malga stagionato durante l'inverno: sarà stato il quadretto idilliaco offerto dai prati verdi dove brucavano le mucche e dalle montagne che coronavano la valle, o sarà stata la brezza montanara... chi lo sa, ma quel pezzetto di formaggio era proprio delizioso e saporito!
Messo a tacere lo stomaco abbiamo salutato la casara e la sua famiglia e abbiamo ripreso il nostro cammino verso valle: mano a mano che ci allontanavamo dalla malga di Stabolone il suono dei campanacci si affievoliva e il silenzio della montagna ci riportava alla realtà... il nostro breve weekend sensoriale stava volgendo al termine!
La domanda che mi bussava in testa scendendo dal sentiero era: “Chissà come sarà venuto il formaggio che Mandra ha prodotto durante la nostra visita...” Magari facciamo un salto il prossimo anno in Val del Chiese per un assaggio? 🙂
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