
Per festeggiare...si torna a Plitvice!!
Dobbiamo festeggiare. L'altro ieri per Trippando è stata una giornata mitica: nel giorno in cui abbiamo pubblicato i risultati del primo contest e la prima fotografia dell'esposizione Ulivimmortali 2.0, c'è stato il record di visite giornaliere e, contemporaneamente, il superamento delle 10.000 visite dalla sua "nascita". Quindi dobbiamo festeggiare. Per festeggiare, mi sarebbe piaciuto scrivere un bell'articolo, ma siccome la notizia dei 10.000 è stata inaspettata ed oggi (ieri per chi legge, n.d.r.) ha fatto capolino il sole dopo una settimana di pioggia e influenza, ho visto bene di andarmene a zonzo. Allora, dato che molti lettori se lo saranno perso, vi ripropongo il mio articolo preferito, che avevo scritto agli esordi di Trippando come guest post per il blog WhatYouLove.
La meraviglia
dell'acqua: il Parco Nazionale dei Laghi di Plitvice
Il rumore dell'acqua si sente appena scesi dalla macchina. All'ingresso del Parco, grandi cartelli con cartine dettagliate mostrano ai turisti i possibili percorsi. La scelta dipende dal tempo a disposizione. E dalle gambe. Noi veniamo da Zara e per essere all'entrata alle dieci abbiamo fatto un'alzataccia. Ma, da quanto ci hanno raccontato ed abbiamo letto sulle guide, per godere appieno del Parco Nazionale dei Laghi di Plitvice serve almeno una giornata. E noi siamo qui. Zaino in spalla, pronti ad affrontare il percorso da sei ore. Ci mettiamo in cammino. L'acqua è attorno a noi. Adesso la vediamo.

Piccoli rigagnoli accanto alla folta vegetazione. Poi laghetti. Laghi. Per alcuni tratti del percorso dobbiamo salire su passerelle di legno: anche se di pochi centimetri, siamo sospesi sull'acqua. Ogni poco ci fermiamo per fotografare. Lo spettacolo è meraviglioso, indescrivibile, inimmaginabile. Iniziano ad apparire delle piccole cascate.

È il fenomeno del carsismo che genera tutto ciò. L'altezza delle cascate aumenta sempre più. Noi guardiamo sempre più in alto e siamo sempre più rapiti dallo spettacolo che la natura ci sta offrendo.

L'acqua è fonte di vita: sporgendoci nei laghetti vediamo pesci più o meno grandi che nuotano in branchi. Piccoli insetti sul pelo dell'acqua. Ranocchie che si crogiolano al sole.
Raggiungiamo cascate ancora più alte, laghi ancora più grandi. Ruscelli ci scorrono a fianco a velocità sempre più elevate. L'incanto continua. Il verde dell'acqua ed il verde delle piante si fondono in una sorta di “ragnatela di colori”.

Siamo oltre la metà del cammino. Decidiamo di fare una pausa. Mangiamo un panino ammirando di fronte a noi il lago più grande, il lago di Kozjak. Quindi di nuovo in viaggio, sul battello elettrico di nome “Buk”, che, attraversando il lago di Kozjak, collega i laghi superiori con quelli inferiori. Sull'altra sponda, una spiaggetta dove riposarsi al sole. Ma la nostra passeggiata continua: dobbiamo ancora vedere le cascate più alte. Quelle che ci lasceranno davvero senza fiato. L'intensità dello scenario che si sussegue di fronte ai nostri occhi è commovente. Giungiamo alla fine del nostro percorso. Ed avremo voglia di ripartire da capo. Ci accorgiamo della stanchezza solo al nostro ritorno a Zara. Un tuffo in piscina al tramonto è la degna conclusione di una giornata all'insegna dell'acqua.
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