Picnic o pic-nic? Storia e storie del mangiare sull'erba

A quasi un anno dall'uscita di Giro d'Italia in 70 picnic, libro che ho ideato e curato, pubblicato in coedizione I libri di Mompracem - Betti editrice, eccomi a parlarvene e, alle porte della giornata mondiale del picnic (il 18 giugno), a raccontarvi il perché e il percome dei picnic e del libro. E, da buona secchiona, non posso non partire dal come si scrive: picnic o pic-nic?

Picnic, pic nic, pic-nic, piknik, pik nik: si legge di tutto (ma solo uno è ben scritto)!

Ci fidiamo del dizionario Treccani: si scrive picnic e si legge picnìc.

La parola appare per la prima volta come piknik nappare nel 1748 sull’Oxford English Dictionary, a sua volta derivante dal termine francese pique-nique, che mette insieme il verbo piquer ovvero prendere, rubacchiare, spiluccare con il sostantivo nique cioè piccola cosa, cosa di poco valore. il picnic è dunque il gesto di prendere in piccola quantità e spiluccare qualcosa di povero.

L’elemento fondamentale del picnic è il fatto che venga fatto all’aperto, durante una gita.

18 giugno: giornata mondiale del picnic

Così come per la prima volta la parola picnic appare in Inghilterra, sono stati gli inglesi a istituire, il 18 giugno, il World Picnic Day. Loro, però, grandi appassionati di questo stile di vita, estendono la festa a tutta la settimana che comprende il 18 giugno, creando una fitta serie di eventi più o meno mondani.

Gli inglesi, del resto, è dall’epoca vittoriana che festeggiano i grandi appuntamenti collettivi, nazionali o anche solo locali, con giganteschi picnic. Vestono a festa le strade, con bandiere e festoni, bloccano il traffico e sistemano tavoli e panche lungo le strade. Sono gli street party e coinvolgono milioni di persone in tutta la Nazione.

Storia del picnic tra arte e letteratura

L'origine è piuttosto antica. Se si vuole ripercorrerne la storia, ci vengono in aiuto arte e letteratura.

Da Plinio alla Regina Elisabetta passando per Maria Antonietta, picnic iconici

Lo scrittore romano Plinio, nella sua quinta epistola, ricorda un pranzo all’aperto accanto alle fontane del parco della sua Villa Tuscolana. Non le chiamavano picnic (e nemmeno pic-nic!), ma le merende bucoliche che gli antichi romani organizzavano in grotte, vicino a sorgenti, o in casupole costruite sugli alberi erano proprio le antenate dei nostri picnic.

Nell’ottava novella della quinta giornata del Decameron Boccaccio scrive che Nastagio degli Onesti “fece magnificamente apprestar da mangiare e fece le tavole mettere sotto i pini”. La scena è stata dipinta dal Botticelli ne Il banchetto nel bosco, che è esposto al Museo del Prado di Madrid.

La storia dei picnic incontra anche un santo: San Filippo Neri. Donava l'antesignano di un cestino da picnic a coloro che si apprestavano ad affrontare il pellegrinaggio delle sette chiese di Roma.

Nel ‘600 il picnic divenne poi un’abitudine: una pausa durante i lunghi viaggi a cavallo o le battute di caccia. Presto si impose fra i nobili come una moda. Organizzare un pasto in mezzo ai campi o lungo i fiumi era per molti aristocratici un modo per sottrarsi ai grandi banchetti ufficiali.

Avete presente l’Hameau de la Reine che si trova nel parco di Versailles? Si dice che lì la regina Maria Antonietta mangiasse sui prati: anche lei appassionata di picnic!

Quella delle regine per il picnic dev’essere una passione diffusa. Forse per fuggire dai protocolli di corte? Anche la Regina Elisabetta d’estate, durante i soggiorni al castello di Balmoral, amava organizzare picnic nel parco, in compagnia dei suoi cari.

Da Dumas ai picchinicchi

Tornando alla letteratura, nel suo Grand dictionnaire de cuisine, del 1872, Alexandre Dumas fornisce un menù piuttosto dettagliato dei picnic che all’epoca reali e aristocratici consumavano all’aperto, col nome di “Colazioni da caccia”.

Nel corso dei secoli la tradizione dei picnic si è evoluta e ha assunto forme sempre nuove, coinvolgendo anche classi sociali diverse dalla nobiltà. All’inizio dell’Ottocento il picnic ha assunto addirittura un significato legato alla condivisione e alla fratellanza. È nata, così (indovinate dove?) la Picnic Society, i cui membri preparavano il cibo da offrire agli altri membri.

In Italia le prime tracce di picnic si hanno nella Sicilia di fine ‘800, quando con il termine “a picchi nicchi” si indicava proprio il fatto di portare il cibo in giro “a borsa a borsa”.

Picnic nell'arte

Nelle arti figurative i picnic possono essere rintracciati in moltissime opere.

Ma ricordiamo anche Rubens: tra il 1629 e il 1630, con Guerra e Pace, e una festa di campagna con frutta fresca e matura distribuita da un satiro.

Pieter Bruegel il Vecchio dipinse nel 1565 I mietitori dove sono dei poveri contadini a mangiare sull'erba.

Hanno rappresentato scene di picnic anche molti pittori impressionisti, per cui sono stati un soggetto importante. Trovate diverse curiosità a riguardo nella parte introduttiva di Giro d'Italia in 70 picnic.

Giro d'Italia in 70 picnic

E adesso due righe su questo libro, la cui ideazione, scrittura e curatela mi ha accompagnato nei mesi del secondo lockdown.

Troverete idee per picnic in città, in montagna, in campagna, ai laghi, vista mare... Troverete curiosità gastronomiche e indicazioni di luoghi dove comprare prodotti tipici per degustare il vostro picnic. Troverete anche tante idee di libri (e anche qualche film) per accompagnare il vostro mangiare sull'erba. E, soprattutto, troverete le nostre storie, mie e dei 55 coautori che si sono imbarcati in questa avventura.

Troverete anche un mio viaggio immaginario in spider, van, vespa e barca a vela. Ma quello lo scoprirete solo leggendolo!

Chiedetelo in libreria. Se avete fretta, lo trovate anche online. Vi lascio il link diretto ad Amazon: https://amzn.to/3zcqI0C. Acquistandolo da qui io avrò una piccola commissione. Ah, i proventi della vendita sono investiti nell'organizzazione di eventi e giornate di avvicinamento alla lettura organizzate da I libri di Mompracem!

Trovate un po' di idee su dove fare picnic in Italia anche in questo vecchio articolo: PICNIC FUORI PORTA DI PRIMAVERA: 30+ IDEE DEI TRAVEL BLOGGER ITALIANI

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