Salento: lu sule... lu mare... lu jentu
La primavera è arrivata... il bel tempo, ancora no...
Intanto però sognare si può e pensare ai giorni di riposo, pure...
Io penso spesso al Salento... dove, "sule mare jentu"... quanto ne volete.
Non c'è angolo di questa meravigliosa appendice, dove finisce la terra e dove si incontrano due mari (Ionio e Adriatico) che non vi graffierà il cuore...
Lasciando impronte indelebili e indimenticabili... di una terra incredibile!!!
La luce abbagliante del sole ed il riverbero sulle pietre bianche...
La ricchezza del barocco... il rapimento e l'ipnosi della pizzica...
La bontà dei meravigliosi prodotti eno gastronomici...
Poi ancora il mare con le sabbie bianche delle Pescoluse...
Gli scogli alti e possibili... dai quali volare per tuffarsi in acque limpide... e cristalline.
Angoli nascosti e primitivi di natura selvaggia... Agavi giganti e Opuntie cariche di succulenti fichi d'india.
Il frinìo... assordante ed interminabile delle cicale, il profumo del finocchio e dell'origano selvatico... saturano tutti i sensi... inebriandoli.
Come dimenticare Leuca la bianca... solo il silenzio riesce ad amplificare e dare senso alle emozioni.
I capperi abbracciati a pietre antiche quanto il mondo... colorano di sapore il paesaggio.
E' un ritmo selvaggio quello salentino... il ritmo della Taranta che rapisce per sempre...
La foto è firmata Ernesto de Matteis. In senso orario: a sinistra, in alto: Manduria e a seguire Leuca, Otranto, Porto Cesareo
Se vi è rimasta ancora voglia di Salento...
Il Salento dalla A alla Z – di Paola Russo