Esplorando il biellese: una visita al Santuario d'Oropa
Il GAL (Gruppo di Azione Locale) e l’agenzia di viaggi Aloha hanno organizzato il blog tour dal nome #destinazionebiella per far conoscere il biellese ad un pubblico più ampio. Biella, infatti, è un po’ nascosta tra l’alto Piemonte e la Valle d’Aosta; possiede tanti tesori, ma li custodisce, forse, un po’ gelosamente. È conosciuta a livello mondiale per le proprie industrie, soprattutto per la produzione laniera che vanta un’altissima qualità, ma può offrire molto anche al turista che cerca una zona tranquilla, vicino alla natura, con la possibilità di svolgere diverse attività all'aria aperta e gustare ottimo cibo locale.
Oggi vi parlo di una delle attrazioni maggiori del biellese: il Santuario d’Oropa. Il tragitto per arrivare è già di per sé uno dei motivi per visitarlo perché la strada provinciale fa parte della Riserva Naturale Speciale del Sacro Monte di Oropa. Dal finestrino si vedono alberi dai meravigliosi colori autunnali, ville, giardini e piccole cascate nascoste tra una curva e l’altra. Appena arrivati di fronte al santuario vi renderete conto della sua imponenza: dall'altezza di 1180 metri domina il paesaggio alpino circostante.
Sono molte le leggende e le tradizioni che girano intorno a questo santuario. Si pensa sia stato costruito da Sant’Eusebio, primo vescovo di Vercelli, rifugiatosi qui per sfuggire alle persecuzioni contro i cristiani.
La sua costruzione inizia nel 1600 durante l’epidemia di peste che colpì fortemente la regione, fu poi ampliata e arricchita dai lavori di numerosi architetti sabaudi. Nel corso degli anni diventò luogo di pellegrinaggio. Ancora oggi la città di Biella apre i pellegrinaggi proprio qui ad Oropa ogni prima domenica di maggio.
I costanti flussi di visitatori e le processioni hanno reso famoso questo luogo: già a fine ‘800 arrivava ad accogliere fino a 2000 persone. L’edificio è davvero grande, composto da diverse gallerie e numerose camere arredate con mobili d’epoca restaurati. Pensate che anche voi potreste prenotare e dormire qui? Ci sono diverse tipologie di stanze, da quelle più spartane a quelle più confortevoli, controllate dalla guardia notturna che chiude i cancelli a mezzanotte, così come vuole la tradizione.
Alla destra del primo piazzale troverete negozietti e bar caratteristici dove sorseggiare caffè e cioccolata calda e, davanti a voi, una scala monumentale e la Porta Regia vicino alla quale numerose lapidi testimoniano il passaggio di personaggi illustri, tra cui la visita di Guglielmo Marconi.
Il Santuario d’Oropa è famoso perché custodisce la statua della Madonna Nera all'interno della Basilica Antica, struttura oggi in stile rinascimentale costruita sopra una vecchia chiesa medioevale. Questa statua, in legno e arricchita da oro e gemme preziose, è probabilmente del XIII ed è riconducibile alla scuola di intaglio valdostana. La storia di questa statua è molto radicata, secondo la tradizione sarebbe arrivata dalla Palestina portata proprio da Sant'Eusebio. In realtà non c’è fondamento storico certo. La Madonna Nera è una figura alquanto misteriosa: non è deteriorata dal tempo, il piede non è consumato nonostante l’antica abitudine di essere toccato dai fedeli e, quando il Rettore pulisce la statua ad ogni novembre, non trova mai polvere sul volto della Vergine e del bambino.
Dal piazzale una seconda scala imponente porta alla Chiesa Nuova con la sua cupola di ben 81 metri. Arrivate fino in cima e poi giratevi e guardatevi e ditemi se non è stupendo il panorama che si vede da lassù…
L’intero complesso del santuario fa parte dei Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia ed è stato dichiarato nel 2003 patrimonio dell'umanità dell'UNESCO.