Altopiano di Asiago: un angolo verde di Veneto

A me viaggiare piace, ovviamente.

Mi piace per la sensazione di libertà e scoperta che sempre mi accompagna, per l'aprirsi improvviso di un paesaggio che suscita un "ooohh" che mi sgorga dal cuore, perchè posso conoscere nuove città e nuove persone.
Partire per il blogtour #agrituristipercaso mi ha dato la possibilità di conoscere un angolo d'Italia da me mai visitato prima: i dintorni di Vicenza.

Di questi due giorni intensi ci sarebbe troppo da raccontare, per questo inizierò parlando di ciò che più mi ha colpito e che per primo abbiamo visitato: l'altopiano di Asiago.

valle sotto altopiano di asiago

Mai avrei creduto fosse così bello. Con le montagne verdi che si arrampicano su per strade tortuose e pieni di tornanti, con le case in legno e i tetti a spiovente e poi, inaspettata e fuori stagione, lì, la neve.

La valle in basso che si apre come una conca splendida, attorniata e protetta dai monti e poter intravedere i camosci, i mufloni che arrivano e poi subito scompaiono. La gioia di stare ad ascoltare Gianni Rigoni Stern, figlio di Mario, che racconta delle piante che conosce a menadito, che amabilmente burbero chiede "Ma voi la sapete la differenza tra un prato e un pascolo?" e no, che non la sappiamo. Siamo gente di città.

E del suo amore per la terra che ci porta a scoprire, con le cime innevate e il suo sguardo che sorride, come solo la gente di montagna sa sorridere. Nel modo che io amo di più. Quel sorriso di chi non chiede niente, di chi guarda la vita che naturalmente va dove deve andare.

Mangiare poi tutti insieme alla Malga Spill diretta e tenuta in piedi da Ottavia, una piccola donna forte e di poche parole, dove si mangia divinamente. Assaggiare dei formaggi che non dimenticherò (non per niente da queste parti si dice "la boca non se straca se non la sa di vacca" che tradotto significa "la bocca non è pulita se non sa di formaggio di vacca"), il risotto con le erbe spontanee di campo, il vino rosso delle viti che crescono poco più giù.

Sentirsi uniti a questa gente che ama la sua montagna che a me pare così impervia e capire perchè la amano. Perchè qui c'è solo silenzio e la notte la luna illumina ancora la via, perchè qui l'uomo non domina la natura, ma ne è dominato con pace e serenità.

Credo che dovrò tornare sull'altopiano di Asiago, per vivere più a lungo questo luogo magico e silenzioso dove la notte le strade sono deserte e solo qualche uccello notturno, che io non so, emette il suo grido rauco.
Così la vita scorre come dev'essere. Semplice e naturale. E capire che il senso di tanto correre compulsivo è solo una maniera di non pensare.

Allora fermiamoci un attimo tutti, qui, sull'altopiano di Asiago a respirare un'aria ancora tersa.

Testo e photo credit: Valentina Gattei

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