L'Africa in me - Come un bianco diviene, anche solo per rispetto, africano.

La Costa d'Avorio potrebbe essere il paese più ricco d'Africa.
Ed uno dei più ricchi al mondo.
Ma grazie ai nostri cugini francesi non lo è.
In questo mia strampalata dichiarazione d'Amore alla vita in generale voglio raccontarvi perchè e come sono diventato anch'io africano.
E comincio col più italiano degli ivoriani di Abidjan, la capitale storica e commerciale della finta Repubblica indipendente del Golfo di Guinea.
E lo faccio parlando per immagini, che per me sono l'esplicazione del sentimento che si vuole comunicare con un mezzo che non sia la parola.
Aldo Moro.


Con l'accento sulla O del cognome dello statista italiano, barbaramente trucidato dai suoi connazionali perchè aspirava a costruire un paese migliore, è il nome che il padre di questo ragazzone diede al suo piccolo perchè scioccato da quanto accaduto in quel meraviglioso paese che tanto agognava.
Aldo Moro per vivere fa le maschere.


Maschere bellissime ed inquietanti della tradizione dell'ovest dell'Africa, ed in questo caso ivoriane; ma si sa che per i turisti va bene anche fare dei tarocchi di altre tribù alle quali non appartieni con materiali più scarsi. Ma tant'è...
Questo artista modella ebano e legni poveri per trasformarli, di volta in volta, in maschere Guerè, Aburè, Betè, che sono alcune delle miriadi tribù e ceppi che popolano questo paese verdissimno, con piante che producono 2 ed in alcuni casi 3 volte l'anno, con la palude più grande e civiliazzata del mondo ma ovviamente meno conosciuta (certo che non è Venezia, ma se andrete a visitare l'Ile Boulè poi mi direte...).
Ma questa è un'altra storia.
Qui ed ora voglio solo raccontarvi di una tradizione che si perde nella notte dei tempi, e che riproduce in forma di maschera le sembianze stilizzate degli abitanti di questo nostro rigoglioso pianeta, che è Paradiso di per sè se lo si sa guardare.


E lo faccio con qualche immagine rubata a chi lavora la materia e la trasforma in opera d'arte, d'ingegno e gusto.
In mezzo a gendarmi armati che non fanno altro che chiedere quello che non dovrebbero, frutto della peggiore corruzione e figli di ciò che noi occidentali siamo riusciti ad insegnargli, nefandezze e stoltezze degni del peggior inferno.


Che qui è scacciato dalla bellezza della natura, che è Amore allo stadio primordiale.
Riassunto tutto in quel sottotitolo dell'insegna della modesta baracca-dimora nella quale il nostro riposa le sue terrene membra:
LA FORCE TRANQUILLE...

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