Termini Imerese, le Madonie, Himera: l'entusiasmo della Sicilia
Cosa resta del viaggio fatto nelle terre del Distretto di Cefalù, dei Parchi delle Madonie e di Himera, ad una settimana dal mio ritorno?
Lo stupore, in primo luogo. Lo stupore nel trovarsi a scoprire un insieme di mondi e di paesaggi così sorprendenti, nel senso più etimologico del termine.
Ho visto luoghi di rara, incontaminata e profonda bellezza, dove le persone ancora hanno un rapporto sincero e rispettoso con la Natura, siano boschi, laghi, colline o montagne. Ho toccato con mano il poderoso assommarsi di Storia che permea queste terre, con le sue dominazioni, le sue vicissitudini, i suoi frutti. E ho mangiato... se dicessi "tanto e bene" peccherei di grave omissione. Mi sono letteralmente innamorato dei sapori di questo cibo, fossero quelli aspri e grassi delle carni che quelli delicati e cremosi dei dolci. Probabilmente ho sviluppato una grave dipendenza da cucina siciliana in soli cinque giorni 🙂
Se devo invece pensare ad una parola che contraddistingue quei giorni, non ho dubbi: Entusiasmo.
Senza l'entusiasmo non si combina nulla, ci raccontava Ignazio Artese, imprenditore che su una delle barche della sua Artemar ci ha fatto fare un bellissimo giro lungo la costa. Nonostante la crisi, che forse in Sicilia è di più vecchia data rispetto ad altre zone d'Italia, nonostante questo territorio abbia affrontato il grave problema della creazione prima e della dismissione in seguito degli impianti industriali, nonostante questo ed altro, non abbiamo incontrato una sola persona che non fosse pazzamente innamorata di questa terra, che non fosse traboccante di entusiasmo nel raccontarla, nel mostrarla, nel credere nelle sue grandi possibilità.
E non è una cosa di tutti i giorni vedere amore, passione e voglia di farcela.
Con lo stesso entusiasmo Tommaso Muscarella ci ha portato in giro "per monti e per valli" (come dicevo qui), ed il dottor Miccichè, che ancora voglio ringraziare, ci ha aperto le porte della sua masseria.
Abbiamo mangiato, e dalla foto direi che si vede, e abbiamo chiacchierato: di cucina e di tradizioni, di amore per la Natura e per la propria terra, di opportunità e di desideri. Tra una una caponata ed un formaggio, tra il pane alle olive e quello alla cipolla noi che eravamo lì ci siamo sentiti nè turisti, nè visitatori, ma accolti come se da sempre fossimo stati amici di questa terra.
C'è Sclafani Bagni, arroccato su una collina, vicino ma distante, che ispira una visita? Via, andiamoci e già che ci siamo respiriamo l'aria solforosa della sua calda acqua termale che crea piscine naturali lungo il costone di quel colle.
L'entusiasmo di Gioacchino che, studente di storia, volontariamente tiene aperto e fa da guida all'interno di quel tempio naturale incredibile che sono le Grotte della Gurfa. Entrarci è trovarsi all'improvviso in una realtà lontana dalla nostra: No Time / No Space / another Race / of Vibrations come canta Battiato, che non per nulla è siciliano.
L'entusiasmo delle guide del Castello di Caccamo e del Museo di Himera nel parlare di ciò che hanno, di come lo vogliono rendere migliore e di come lo stanno proteggendo.
L'entusiasmo di Nuccio Salemi, custode, curatore ed amante del mondo scomparso della Targa Florio, ma con lo sguardo rivolto al futuro perchè ciò che è stato possa tornare, anche sotto un'altra forma.
Che poi, ed è difficile spiegarlo a parole, tutto questo entusiasmo è fratello uterino dell'immenso calore umano che tutti coloro che abbiamo incontrato ci hanno rivolto e donato. Dalla gentile signora del B&B Raggio di Sole a Caltavuturo (che ha scomodato il marito al lavoro perchè mi risolvesse un piccolo problema), al signore con la barba che a Aliminusa è tornato in casa a prendere la sua passata di pomodoro perchè noi forestieri la potessimo portare a casa e provare (grazie! ha un sapore straordinario!). Dai titolari del Rosamarina Lake che, passati noi per spizzicare due cosine al volo, hanno ritenuto necessario ci fermassimo per tutta la grigiliata, alla titolare del bar Perrone ad Alia che, visto che eravamo affamati e forestieri ha detto no, vi offro io la frutta martorana (che noi avevamo divorato).
Calore umano ed entusiasmo che hanno viaggiato di pari passo, abbinati come i Dioscuri, ai nostri personalissimi Dioscuri: Gioacchino di Garbo e Giuseppe Di Gesù, nostre guide, accompagnatori, sodali di pranzi, cene, merende e sostanziosi spuntini, che in ogni luogo hanno dimostrato con gesti e parole quanto amino, conoscano e sappiano fare conoscere ed amare la propria terra.
Se vi piacciono i posti frenetici, freddi, dove si mangia poco ed insapore, senza Natura e senza Storia, e dove gli abitanti sono esattamente come i luoghi che li ospitano, allora restate a casa.
Altrimenti, se amate la pace, il calore, la luce, il buon cibo sostanzioso, i grandi panorami e vi piace trovarmi tra persone che amano ridere, chiacchierare, condividere... Distretto di Cefalù, dei Parchi delle Madonie e di Himera.