Quando si potrà viaggiare di nuovo, mamma?
Me l'ha chiesto. Me l'ha chiesto lui, il biondo di famiglia, il bambino sedentario e pantofolaio quanto il babbo. È successo di punto in bianco una sera a cena. Eravamo tutti e quattro, ma lui si è rivolto a me: Mamma, quando si potrà viaggiare di nuovo?
Non me l'aspettavo questa domanda. Non da Marco. Certo, Giacomo è più piccino, si rende meno conto della situazione e, forse, gli manca meno il nostro viaggiare, anche se starebbe sempre con la sua piccola valigia in mano. Lui ha bisogno di un bel po' di tempo per apprezzare un viaggio. Lui parla di Budapest e di Londra, perché sono le uniche due città dove è stato per molti giorni. Di fatto quelli a Budapest e Londra sono stati più delle vacanze in città che dei viaggi veri e propri. O, forse, sono stati dei viaggi a misura di bambini, seguendo i tempi e le esigenze dei piccoli viaggiatori.
Invece Marco era abituato a qualche weekend di stacco ogni tanto. E poi lui si è fortemente innamorato di Milano, quando siamo andati lo scorso inverno. Nonostante l'ultima nostra vacanza sia stata la settimana sugli sci a Plan de Corones, lui ricorda sempre Milano. Sarà che gli avevamo promesso che di tanto in tanto ci saremmo ritornati, sarà che avevamo parlato di qualche giorno a Venezia, a Roma, a Napoli... A lui manca salire in macchina e evadere dalla routine quotidiana. Figuriamoci a me...
Ha travolto ogni mio sentimento, quel "Mamma, quando torneremo a viaggiare". Manca poco affogo col boccone che stavo masticando. Ho guardato mio marito come a dire: aiutami. Credo che lui, invece, si sia messo in modalità popcorn, della serie: tu istighi i figlioli a stare sempre a giro, ora io mi metto comodo a sentire cosa racconti.
Non c'è stato bisogno di parlare di colori, perché Marco è in quarta elementare, a scuola fa ricreazione seduto al banco e sembra che con gli amici non parlino d'altro che non di zone rosse, gialle e arancioni.
Gli ho parlato di sicurezza, per noi e per gli altri. Gli ho anche parlato di convenienza, perché sì, molte strutture ricettive sono chiuse perché non conviene loro stare aperte. Sono ragionamenti che non fanno una piega.
Però, mamma, quando si potrà viaggiare di nuovo?
Eh... Si potrà viaggiare quando potremo farlo serenamente stando in sicurezza. Quando il numero dei contagi sarà notevolmente abbassato e il nostro viaggiare potrà essere sicuro.
Parlare di sicurezza e di salute a un bambino di nove anni mi sembra così serioso... Ma cosa dovrei dirgli? Dovrei mentire?
La realtà è che appena potremo (noi siamo ancora arancioni), inizieremo facendo qualche piccola gita, magari dapprima di un giorno, poi vedremo pian piano. Troviamo una bella giornata, cerchiamo di stare all'aria aperta. Oppure ce ne andiamo a visitare un museo, appena la cultura non sarà più uno sfizio. È da settembre che gli promettiamo un giro agli Uffizi io, lui e il babbo...
Ripartiremo. Dobbiamo ripartire.
Ripartiremo quando le leggi ce lo consentiranno e quando anche noi ci sentiremo sicuri. Dobbiamo essere sereni noi adulti, per poter trasmettere serenità e sicurezza ai nostri bimbi. È dura. Io sto tenendo botta, ma non so ancora per quanto. Se di giorno credo di essere tranquilla, la notte a volte ho dei risvegli, di punto in bianco. Come se la mia mente avesse un interruttore che si accende nel cuore della notte. Non mi pare un gran sintomo di salute...
Ripartiremo dai luoghi che più abbiamo nel cuore, perché non so se lo fa anche a voi, ma io l'economia la faccio girare "a simpatia": compro da chi mi piace, da chi mi è affine. Lo stesso quando scelgo una struttura dove soggiornare o un ristorante dove andare a mangiare.
Ripartiremo dagli stessi posti o magari da altri dove non siamo mi stati. Forse è meglio la seconda ipotesi. Meglio non avere confronti, almeno recenti.
Ritorneremo a viaggiare e lo faremo tutti con occhi bambini, con una nuova consapevolezza che nulla è scontato. Noi, intanto, proviamo a viaggiare attraverso i libri. Quest'anno ci ha fatto diventare dei grandi lettori.
<<Marco, il prossimo anno il compleanno di mamma viene di sabato. Lo sai che mamma di regalo vuole sempre un piccolo viaggio. Dai, se si riesce si parte un paio di giorni>>.
<<Si va a Milano?>>.