Istanbul è una sorpresa. Per chi la sa guardare .Per chi sa cercare, leggere, curiosare. Per chi ha il coraggio o la voglia di uscire dagli stereotipi. Non è solo moschee, minareti, bazaar e veli.
È anche, e in grande stile, una città ricca di cose da fare. In questo articolo troverete un po' di indirizzi se avete voglia di vivere la città like a local.
Gallerie d'arte e musei d'arte contemporanea
SALT Galata
Bankalar Caddesi 11, Karaköy 34420, İstanbul, Türkiye, T +90 212 334 22 00
Salt è un istituto culturale no-profit finanziato della banca turca GARANTI. In linea con i maggiori cambiamenti che stanno attualmente avvenendo nella scena artistica della città, Salt ospita mostre e conferenze, si impegna in progetti di ricerca interdisciplinari e dispone di una biblioteca e di archivio per uso pubblico. SALT Galata ospita il Museo della Banca Ottomana; uno spazio espositivo a livello sub-piano terra, una biblioteca di ricerca (SALT Research), un auditorium con oltre 200 posti, un archivio aperto, una caffetteria e un ristorante, spazi di laboratorio, e un bookstore gestito dal noto libraio di Beyoğlu: Robinson Crusoe.
Istanbul Modern Sanat Müzesi
Meclis-i Mebusan Cad., Liman İşletmeleri Sahası, Antrepo 4, 34433, Karaköy, 34433 Istanbul
Il Museo d'Arte Moderna della città è il primo museo privato della Turchia ad organizzare mostre di arte moderna e contemporanea. E' stato fondato nel 2004 e occupa un sito di 8.000 mq sulle rive del Bosforo. Oltre alle gallerie espositive permanenti e temporanee, ha una galleria fotografica e spazi per programmi educativi e sociali. Il museo offre anche un cinema, un ristorante, un negozio di design e una vasta libreria.
Cosa fare a Istanbul: il "quadrilatero della moda", il quartiere più fashion e alla moda, Nisantasi
Nisantasi è la zona più elegante di Istanbul e comprende Tesvikie, Osmanbay, Maçka e Pangalti. Un posto dove fare shopping dei più esclusivi, mangiare e bere nei locali più alla moda e dormire negli hotel più moderni. Qui il residente locale più famoso è il romanziere premio Nobel Oran Pamuk.
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